Ebbene si, miei cari e sparuti lettori: dopo tanti anni di viaggi in Asia, ritorno ancora una volta in Africa, stavolta come Tour Leader di un gruppo di Avventure nel Mondo per un giro abbastanza completo di 15 giorni in Senegal e nella zona della Casamance, a sud del Gambia, ed ai confini con la Guinea Bissau.
Gruppo di 10 persone, pullmino con autista e circa 3000km da percorrere su strade spesso non asfaltate, il tutto proprio alla fine della torrida stagione secca e all’inizio della stagione delle piogge… con i cambiamenti climatici in corso, chissà come sarà il meteo e quanto fango troverò…
Avevo spesso considerato il Senegal come una valida destinazione per un viaggio , perchè tra i vari paesi Africani ha una politica abbastanza stabile, buona ricettività turistica, Natura splendida e varia, tradizioni, etnie e culture interessanti.
Purtroppo è un paese francofono, ed io con il francese non vado tanto daccordo, ma nel gruppo ci sarà sicuramente chi lo parla e non dovrei incontrare quindi grossi problemi di incomunicabilità.
Con l’Africa ho un buon rapporto tutto sommato, sono già stato in Kenya, Tanzania, Namibia, Madagascar, Sudafrica, Egitto, Algeria, Marocco.
35 anni fa circa, in pieno deserto del Sahara mentre attraversavamo (la mia futura moglie ed io ,con un gruppo) la zona dell altopiano dell Hoggar-Tassili nel sud Algeria con le Land Rover guidate dai Tuareg, incontrammo, un po spaventati e sorpresi , in mezzo al nulla per centinaia di km , un gruppo di circa una ventina di persone di colore , a piedi.
Tutti uomini , molti poco più che ragazzi, stanchi e stravolti da settimane di cammino, mal messi, qualcuno scalzo e, ricordo, solo con una bottiglia blu di plastica di Vernel come misera borraccia legata con uno spago a tracolla.
Partiti appunto dal Senegal o dal Mali ,andavano a piedi verso nord in pieno deserto, per raggiungere la costa mediterranea e quindi imbarcarsi per I’ Italia, per una molto probabile e triste carriera, se andava bene, come “VuCumprà”…
Quando capirono che eravamo italiani, uno mi si avvicinò e mi mostrò forse la cosa più preziosa che aveva addosso, un bigliettino di carta sgualcito sul quale c era scritto a mano un indirizzo di una sua amica, una ragazza o signora di Trento, chiedendomi se per caso la conoscessi…!
Era la sua meta, il suo sogno era raggiungerla e lavorare in Italia…
Sono passati 35 anni e quella scena mi rimase scolpita nella mente fino ad oggi. Vedere i barconi con i migranti alla televisione è una cosa , ma toccare con mano e vedere in prima persona , sul posto, la via crucis che questi disperati fanno verso la libertà od il benessere è decisamente un’altra cosa.
Mi rimase quindi da allora la curiosità di visitare e conoscere appunto il Senegal, e la ruota della vita, che purtroppo o per fortuna, gira sempre molto lentamente, mi ha portato alla fine, qui… verso Dakar!
Il termine in lingua wolof “Teranga” può essere tradotto come “ospitalità”. In realtà significa molto di più: accoglienza calorosa, sorrisi sinceri nei confronti del visitatore e piacere nel prendersi cura dell’ospite, è reale attenzione, è rispetto, cortesia, gioia, e rappresenta anche il piacere di ricevere un ospite nella dimora personale. Spero che quei poveri disgraziati 35 anni fa alla fine un pò di Teranga in Italia l’abbiano avuta, ma dubito.
Credo e spero che sia quindi un viaggio di “immersione” culturale ed in una natura ancora integra. A tavolino il viaggio l ho già tutto pianificato…
Scrivo questi appunti in treno, da Trieste verso Milano , ove passerò la notte a casa di mio figlio (che ora “poverino” è un pò in giro per Cina, Korea a Giappone…) Al suono della tromba e di cori di battaglioni di ex alpini che sono qui in treno verso il raduno annuale a Vicenza…
Domattina a Malpensa incontrerò i miei compagni di viaggio. Volo Air Portugal per Lisbona, lungo stop-over ed arrivo nel cuore della notte a Dakar , la capitale del Senegal.
Ah, dimenticavo! Anche stavolta solo bagaglio rigorosamente a mano…😉
«Il sapere è un tronco di Baobab. Una sola persona non può abbracciarlo»
proverbio senegalese




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