La mia Africa

   

Le chiavi del bungalow che ci spartiscono hanno , come portachiavi, delle grandi pile, indispensabili per raggiungere la camera, e per illuminare le scimmiette che ti attraversano il sentierino. Sono a Le Wassaodu, un camp sistemato su una grande ansa del fiume Gambia. Dalle  sdraio di bamboo, sotto la ceiba (sono gli alberi con grosse radici), con una doverosa birra fresca in mano, si ammirano ad una trentina di metri, due oziosi ippopotami che pascolano nell’acqua quasi ferma del fiume, tirando fuori solo le orecchie, gli occhi e le narici. Le scimmiette attorno, curiose, ti osservano. I coccodrilli sono un po’ più il la, si deve prendere una piroga per vederli. Il panorama è rilassante, aperto, la foresta che costeggia il fiume rilascia i richiami monotoni della fauna nascosta dentro.

Questa è l Africa! Quella della nostra immaginazione collettiva, “La mia Africa” della Blixen…

I suoni della giungla fanno da colonna sonora al  silenzio ed al nulla che ci circonda.

Ci si arriva qui con 4 km di pista di terra dalla strada principale.

Quello che poi il nostro immaginario collettivo sull’ Africa di solito non visualizza, in queste locations, sono le notti a 40 gradi, senza aria condizionata, senza ventilatore, senza corrente, senza luce, senza telefonini, bagnati di sudore ed immobili sotto le zanzariere a sentire le scimmie urlare fuori. La doccia è calda, sempre, per il semplice motivo che i tubi che la portano sono sotto il sole cocente.

La cena e la colazione la si fa sotto un albero, discutendo con il gestore se hai tre vegetariani del gruppo spettano le frittate o no, prima non ci sono uova e poi,  minacciando ritorsioni economiche, magicamente compaiono…

Per noi c’è il poulet con il riso, magro ma saporito, con L onnipresente cipolla stufata. Mango e  banane fritte completano il menù.

Ripartiamo alle 8 verso Kolda, fermandoci prima al mercato di Tambacounda, poi saccheggiamo qualche autogrill di snack vari lungo la strada, e prima di dormire  finalmente nell’ aria condizionata del ns bel hotel, il Relais de Kolda,, ci fermiamo a vedere un mercato di animali vivi.

Il programma prevedeva poi la visita di  un altro piccolo  villaggio Peul, ma, come prevedevo, il gruppo comincia ad esser stufo e stanco dal caldo. Meglio fiondarsi in piscina , oggi che c’è …

Giornata sostanzialmente di trasferimento verso casamance ed il mare , costeggiando paralleli il confine con il Gambia. Il panorama è monotono , il traffico è scarso. Il caldo è notevole ma l extra di 100€ pagati per avere l aria condizionata nel pulmino, sono stati spesi bene….

Mi sento in colpa per aver aggiunto dei datteri tunisini al mio pranzo di noccioline, il mio diabete spero mi perdoni, ma avevo fame…

Io per motivi operativi sto sempre seduto davanti, Bernard guida calmo, silenzioso e sicuro , rallentando per tempo sui dossi artificiali che costellano queste strade, unico sistema efficace ed economico per il controllo della velocità. Ed io mi vedo scorrere lentamente il Senegal davanti ai miei occhi, carretti, camion stracarichi, donne che camminano in mezzo al niente con enormi carichi sulla testa, posti di controllo della Gendarmerie, spesso oziosi all ombra di un albero, e a cui spesso Bernard deve fermarsi e mostrare i documenti. Ci sono confini a nord ed a sud, con la Guinea ed il Gambia. Molte capanne di agricoltori ed allevatori formano minuscoli villaggi bruciati dal sole ai lati  strada. Vedo il rosso il giallo il verde tutto attorno a me.

Radio Senegal, in francese od in Wolof spara  musica di ritmi ripetitivi di percussioni o telegiornali incomprensibili tutto il giorno, evidentemente a Bernard piace, a me no…

Fine della giornata!

3 risposte a “La mia Africa”

  1. Avatar Anna Perco
    Anna Perco

    Perfetto il finale musicale! Bravo 👍

  2. Avatar Fabrizio
    Fabrizio

    Figata! Sappi solo che a Milano siamo sommersi dalla pioggia…

    1. Avatar Maurizio Cergol
      Maurizio Cergol

      E un viaggio da fare😉

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