Viaggiare in Giappone non è un viaggio, ma una breve esperienza di vita in una società futuribile ideale, ove tutto è bello, moderno e tecnologico, tutto pulito, tutto funziona, e tutti sono gentili ed educati e fanno il loro lavoro alla perfezione. Un mondo ed una società che ha anche molti risvolti angoscianti, con discipline ferree fin dalla nascita, spesso una vita in metropolitana con milioni di persone distanti, uno stress da lavoro e carriera, una solitudine esistenziale interiore, e mille altri risvolti che non sta a me descrivervi ma a dottorati sociologhi.
Mi ero ripromesso di scrivere un breve post su cose pratiche, che dopo 3+2 settimane intensive passate in giro per il Giappone ho accumulato. Lo faccio adesso lungo la lunga strada del rientro. Dall’ hotel di Busan una metro e poi un treno, da Seoul Station altre 4 metro per tornare all IFC Mall a comperarmi un nuovo miniPad , del mio mi si è rotto lo schermo e per cambiarlo vogliono 80 euro, e qui con 84 ho uno nuovo, ultimo modello(!) per cui lo dovevo fare🤪
Poi una lunga metropolitana per Incheon, l enorme Aereoporto di Seoul, dove con dispiacere mi sequestrano un mini coltellino comperato nelle Filippine e che ha volato con me attraverso mezzo mondo… poi un volo di 9.30h per Doha, in Qatar, con uno stopover di quasi 4 ore nell incredibile aereoporto, con la foresta tropicale nel deserto, secondo in bellezza solo a quello di Singapore. Ma il suo mitico dutyfree, non esiste oramai più, sul web si riescono a trovare offerte migliori o comparabili (tutte le grandi firme sono presenti ovviamente)
Qui saluto le 4 partecipanti, restituendo il libro che vi ho segnalato, (bello, un giallo particolare molto “giapponese”) loro proseguiranno con un volo per Roma, io per Milano, di altre 6 ore. Poi il trasferimento da Malpensa a Milano Centrale e finalmente l ultimo treno di questa avventura per Trieste.
Credo di averne presi 22 di treni, e circa una settantina di metropolitane in queste 3 settimane. Moh basta! in agosto solo moto e bicicletta ed auto, poche camminate e molto riposo😜






Ma torniamo al Giappone, e non preoccupatevi, questo sarà l ultimo post sul viaggio, però ho tempo, sarò prolisso…
Una stagnazione economica che dura da anni, unita ad una valutazione dello yen ai minimi storici, ne sta facendo, contrariamente a quello che era qualche anno fa, un paese dai costi più accessibili, comparabili ai nostri.
Paese di opposti che convivono: tradizione e modernità, spiritualità e tecnologia. È un paese privo di una specifica collocazione, situato in un tempo e uno spazio slegati dal resto del mondo, quindi quasi magico ed affascinante. Ci si deve avvicinare senza pregiudizi e con flessibilità scoprendo i mille volti di un paese che conserva gelosamente le sue molteplici anime, nelle quali ci si dovrebbe entrare con pazienza in punta di piedi per imparare, apprezzarlo e capirlo.
L’architettura shintoista, l’ omaggio agli spiriti millenari, i boschetti di bamboo e la solitudine nei meravigliosi giardini e parchi zen e dei templi buddisti, sono in perfetto contrasto con gli enormi schermi sulle torri futuristiche ed i vestiti gotici o da Alice nel paese delle meraviglie delle ragazze per strada, e i milioni di persone che affollano i mezzi pubblici.








Occorre prestare attenzione alle loro risposte perchè, per cultura, i giapponesi non contraddicono mai, per contro sono gentilissimi e disponibili a darvi indicazioni molto precise. Super efficienti e molto organizzati ma se si esce “dal binario” o c’è una semplice questione fuori standard o da gestire vanno in tilt ed in imbarazzo.
È difficile comunicare, lontani anni luce dalla cultura e atteggiamenti europei (e italiani), sono un popolo non solo gentile ma estremamente educato e rispettoso e orgoglioso, si dovrebbe esser ospiti rigorosi nel rispettare le modalità “giapponesi” di approcciarsi alla vita quotidiana e le regole di convivenza anche non scritte: le code, niente telefonate in pubblico, niente zaino in spalla nelle metro, nè si parla ad alta voce, non si mangia nè si fuma per strada o sui mezzi, ad eccezione dello shinkansen dove è tradizione mangiare, il rispetto degli orari perché i mezzi pubblici non sgarrano di un secondo, entrare nei sento e negli onsen ( le vasche di acqua calda di uso comune) perfettamente lavati e coprendo i tatuaggi.
Non esistono i cestini della spazzatura da nessuna parte, non si sa proprio dove lasciarla, la propria spazzatura la si riporta a casa od in hotel a fine giornata.
Ci sono invece sempre contenitori per bottiglie/lattine vuote accanto ai distributori, o nei kombini. Questi sono gli ubiqui mini-market ,tipo 7/11 o Family-Mart, aperti sempre , che sono fondamentali ed un vero toccasana per noi turisti. A parte il benefico schiaffo di aria condizionata quando ci si entra, che asciuga immediatamente il sudore, si trova TUTTO quello che serve, centinaia di snack diversi, bibite, panini, biscotti ,oggetti da toeletta, caffè ecc, fondamentali per colazioni economiche o prima dei viaggi in treno.








• Non si fuma da nessuna parte, per strada od al chiuso. solo nelle aree dedicate e segnalate , chi fuma in giro è esposto al pubblico dissenso, che è sempre molto educato, ma evidente.
• Per salutare si fa l’inchino
• Non si soffia il naso in pubblico, bisogna appartarsi, è un gesto molto maleducato.
• Nei templi ci si toglie le scarpe, così come in molti hotel e alcuni ristoranti e nelle case.
• I soldi non si passano mai per mano ma si mettono in un vassoio, di solito usando entrambe le mani e con un inchino. Non si chiede sconti (a nessuno, negozi o taxi) e non si devono offrire mance (probabilmente la considerano un’offesa). Le banconote sono quasi tutte nuove, lisce, stirate, perfette.
• Nelle stazioni (scale mobili comprese) e sui marciapiedi , se in gruppo, si cammina in fila indiana, nelle scale si sale a dx e si scende a sn.
• Per salire sui mezzi ci si mette in coda, sempre, di solito in due file parallele ai lati delle porte del treno o del bus, (troverete spesso sul marciapiede la segnaletica )si lascia ampio spazio tra una fila e l’altra in modo che chi deve scendere possa passare agevolmente tra le due file. Si aspetta a salire quando tutti sono scesi.
• Ai tornelli bisogna accodarsi al prolungamento del flusso che scorre da e per i tornelli stessi(se vi metterete di traverso bloccherete decine di persone che non vi diranno nulla, ma che probabilmente vi ….).
• Nei treni e nei luoghi pubblici si fa silenzio, vi sorprenderà che nessuno parli.
• Se proprio dovete parlare o telefonare fatelo a voce bassa (e sui treni, nelle apposite aree)
Il traffico viaggia a sinistra, come in Inghilterra, ma gli automobilisti sono tutti rigorosi dei limiti e delle indicazioni, dei semafori e dei pedoni. Nessuno si sogna di attraversare una strada fuori dalle strisce.
La rete elettrica in Giappone è a 110 V 50 Hz con utilizzo prese di tipo americano, per le quali serve un adattatore . Contrariamente a molti paesi asiatici , l’acqua di rubinetto è potabile dappertutto ( salvo precise indicazioni contrarie), io l ho bevuta sempre e non ho avuto nessuna conseguenza.
Le indicazioni nei cartelli, nei tabelloni delle stazioni, metro ecc, sono sempre sia in giapponese che in inglese. In Giappone la lingua inglese non è molto diffusa, è singolare però la disponibilità della gente ad aiutare in ogni modo il turista che avesse difficoltà, può succedere che in caso di impossibile interlocuzione ti accompagnino il più possibile per indicarti la strada giusta, o usano Google Translator, sia vocale sia scritto, per aiutarti. Fondamentale l uso di Google translator in modalità foto per capire come funziona un telecomando od un pannello di controllo.


Sapevate che i chop-stick, 🥢 le bacchettine per mangiare, spesso di tipo usa e getta, sono in realtà oggetti estremamente sofisticati? Un bel paio,con materiali pregiati e decorazioni, nei negozi specializzati possono arrivare anche a 150 euro la coppia…, e ci sono modelli maschio/femmina, perché la loro lunghezza dipende dalla grandezza della mano, con regole precise.

Ma tutto questo oramai mi sembra già lontano anni luce. La settimana in Corea, interessante paese anche lui , ma diverso, mi ha riavvicinato , lentamente, all occidente.
All’ atterraggio a Milano, sono nuovamente e totalmente immerso nel mondo in cui sono nato, e sui treni delle Ferrovie dello Stato (…anni luce…), e dell’esperienza nel paese del Sol Levante resterà solo che un bel ricordo, un lungo e faticoso sogno da rivivere ogni tanto, riguardando le 4000 foto fatte, o rileggendo queste modeste righe che ho condiviso con voi, miei sparuti lettori.
👋


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