Tokyo Farewell…

   

Le previsioni del tempo sono ingannevoli ed oramai ci fidiamo troppo di esse. Qui a Tokyo fa caldo ma sono giornate stranamente serene ed un po’ ventilate, umidità bassa e quindi abbastanza sopportabile, rispetto la sauna perenne che feci 6 anni fa da queste parti nello stesso periodo. 

Per cui controllando meteo e la visibilità , osiamo dedicare  l’ultimo giorno in Tokyo  all escursione fuori-porta per la vista del Monte Fuji, in gruppo ristretto 3+1 , praticamente tipo un bravo mussulmano che si porta dietro le tre mogli di ordinanza…🤪Teoricamente il Fuji lo si vedrebbe anche dalla città in giornate limpide ed invernali, ma non in estate. 

Con solo 2 cambi di treno  e circa 2 ore arriviamo a Kawaguchiko , il lago tra le dolci montagne, su cui si riflette il più famoso vulcano, ripreso in tutte le foto turistiche . 

Ma ovviamente, la cima non di vede, avvolta in un mare di nubi oggi e per quasi tutti i mesi estivi, salvo rare giornate. Ci accontentiamo di un giretto in barca turistica da 20 min , una passeggiatina tra stazione e lago e qualche foto, sotto il sole cocente , del cratere incappellato di nubi, , e ritorniamo verso il centro. 

Giornata da 4 ore di treno che poteva esser più proficua se spesa a Tokyo, che di cose interessanti da offrire ne ha molte.

Ma dopo l overdose di stazioni metro di ieri e folla,  un po’ di paesaggio lacustre/ montano non fa male, mi riduce lo stress accumulato gli scorsi giorni 

Il cibo in Giappone , come in tutta l Asia è ubiquo, e di una varieta impressionante sia di preparazioni, ingredienti, variazioni, insaporimenti, tecniche di cottura, sia di materie prime , carne, pesce , vegetali . E contrariamente a quanto uno possa pensare, si mangia sempre benissimo, certo bisogna conoscere cosa si ordina , gli ingredienti principali se piacciono o no, ecc e che tipologie di ristorante scegliere. Bisogna avere il coraggio di assaggiare e sperimentare;  quando una volta in Cina 20 anni fa vidi nel menù “feti di topo”, non mi passò neppure lontanamente di provarli , ma è sbagliato. In Giappone non c’è solo il sushi lo sashimi od il tempura ,  non posso neppure sfiorare l’argomento Gastronomia Giapponese, richiederebbe tomi interi. Per cui preferisco parlarvi della tecnologia odierna dei ristoranti ( quelli economici che usiamo noi sugli 8-15 euro) Non si mangia se non si ha lo smartphone o se non si sa usare un computer! QRcode, menu da scegliere e cliccare, o video totem all’ingresso per ordinarti il cibo con macchinette mangiabanconote e monete, e resti automatici. Si ,ci sono anche in Italia alle casse dei supermercati, ma nei ristorantini proprio no. 

Ma credetemi, imbarazzo di scelta è grande, perché oltre ai piatti giapponesi a Tokyo ovviamente si trovano ristoranti con tutte le altre cucine asiatiche, cinese, indiana, thailandese , coreana ecc. Ristoranti di design raffinatissimi che sono piacere per gli occhi e le papille, e loculi dove ti mangi in intimità una ciotola di ramen in brodaglia (buonissimo e gustosissimo) seduto davanti un muro e con un divisorio che ti separa dagli altri commensali seduti sullo stesso bancone… 

Porto il gruppo attraverso la Omoide Yokocho (stradina  dei ricordi) sotto le rotaie del treno, un vicoletto sporco ed affumicato , denso di banchetti anche da soli 3 o 4 posti dove ti cucinano piatti tipici di fronte , affumicandoti tutto, ultimo rimasuglio della vecchia Tokyo che fu, dove i pendolari mangiavano prima di tornare a casa. E al Golden Gai, una serie di vicoletti stretti con centinaia di minuscoli micro-bars con banconi anche per solo 2 o 3 clienti , che così fanno amicizia con il barman e tra di loro , ubriacandosi allegramente in compagnia. O le strade con i saloni di pacinko , oggigiorno sostituiti con slot machine chiassose e scintillanti dove i giovanissimi, ma anche gli anziani, si rincoglioniscono per ore…

 Vestigia del passato ,oramai pura attrazione turistica , in una giungla di modernissima architettura fantascientifica e templi per lo shopping selvaggio. Il contrasto è forte. Tokyo è una città magnifica, una esperienza.

Alle 7 partiamo dal ns confortevole hotel per Takayama , trasferendoci in metro alla stazione di “Tokyo” che non è come uno pensa, quella centrale, ma è solo una delle tante. La città di Tokyo non ha un centro, ne ha una decina…Ginza, Ueno, Shibuya, Shiniuku ecc. questa di chiama proprio Tokyo probabilmente perché è la più vicina al palazzo dell imperatore e dei suoi immensi giardini, centro storico dell epoca Edo.

Con il puntualissimo Shinkanzen (treno veloce) delle 8.33 , il Hikari 635 (qui tutti i treni importanti hanno un nome) arriveremo  a Nagoya, ove cambieremo per Takayama. L organizzazione delle stazioni, una volta capita, è razionale e perfetta , sui marciapiedi delle piattaforme di imbarco , su piastrelle ci sono i numeri delle carrozze ( per i diversi tipi di treni…) e la direzione della fila che le persone formano per imbarcarsi sul treno , le cui porte ovviamente si fermano al centimetro, allo scoccare del minuto previsto.

Scrivo questi appunti a 300 km/h sfruttando il WiFi del pulitissimo e confortevole treno. I bagni sono uno spettacolo, mi fa voglia di scrivere seduto sul water, che probabilmente sarà il tema di uno dei prossimi , richiestissimi, post…🤪

4 risposte a “Tokyo Farewell…”

  1. Avatar Susanna
    Susanna

    Fra tutti i micro ristorantini ti sei perso “Al Mulon” (alla triestina) in cui servono jota, porchetta col cren, gnocchi di pane, cevapcici… E sembra non sia niente male. Non è uno scherzo, cuoco giapponese e moglie triestina.

    1. Avatar Maurizio Cergol
      Maurizio Cergol

      😂si me lo sono perso!

  2. Avatar Fabrizio
    Fabrizio

    Si, dicci tutto sui cessi giapponesi!

    1. Avatar Maurizio Cergol
      Maurizio Cergol

      Ok, la tua curiosità sarà appagata a breve…

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