Dopo una buona dormita ristoratrice ed un bel giro per vari quartieri della zona centrale di Seoul, ed un po’ di shopping, mi sono riconciliato con la Corea ed i coreani, rispetto ieri, anche se a stento stamane ho trovato un pacchetto di biscotti ed uno yogurt/gelatina per colazione. Tutto chiuso alle 7.30…Altro che il Giappone!
Con l’ennesima metro passiamo a vedere il Deokaungung, il palazzo reale , a fianco del municipio ( bel edificio in cristallo), il cambio della guardia alle 10 è saltato causa il troppo caldo (!) . Soddisfazione per l ingresso gratuito, almeno i 70anni servono a qualcosa…Scopro poi che il gruppo voleva vedere un altro palazzo ( ce ne sono 5 qui…) il Gyeonghuigung, quello più turistico e famoso. Con un bus quindi ci trasferiamo a nord. Google map non funziona benissimo, qui si deve usare NaverMap, ma avendo trovato una mappa su carta, con il mio vecchio mood analogico e non solo digitale, trovo meglio le direzioni e le rotte da fare.






Prima di entrare nel palazzo giriamo il quartiere di Bukchon Hanok Village, con le tipiche case coreane( in salita..). Oltre a turisti, circolano molti coreani, alcuni con gli abiti tradizionali per farsi foto. E’ incredibile ma qui sembra che ci sia solamente gente giovane in giro.






Foto a raffica e perdo le mie signore, sparse tra le case, negozi e musei…decidiamo di vederci al palazzo, ma poi si attardano e perdono il cambio della guardia delle 14. Quindi libero! Mi godo la coreografica parata e cambio di insegne a colpi di tamburo e strani strumenti, una delle più belle che abbia visto. Tutti serissimi e con gli ufficiali ben inseriti nella parte.














Poi inizio a girovagare, per vie che diventano sempre più interessanti con bei negozi. In uno trovo una pallina in bronzo che gira sui tre assi, In un altro mi faccio fare un timbro personalizzato su legno di bamboo; in Cina abili artigiani me li incidevano a mano, con il bulino, qui lo impostano al computer e lo fanno fresare da una macchinetta a controllo numerico stile stampante 3D.
Incredibili grattacieli , traffico molto più vivace che in Giappone.





Qui i coreani vanno matti per le creme e la cura della pelle, prodotti sofisticatissimi, negozi monstre di creme e maschere facciali, alcune molto costose. Compro un po’ a casaccio per fare un regalino, non sono un esperto , vado a naso, a prezzo, e a grafica delle confezioni…
Ci sarebbe da fare un escursione alla DMZ, la zona di confine demilitarizzata, la palazzina delle negoziazioni, fare un percorso in un tunnel e poi vedere con il cannocchiale da lontano la bandiera della Corea del Nord e le torrette di guardia…ci va più di mezza giornata, preferisco rimanere a Seoul, Una partecipante lo vorrebbe fare ma soffre di claustrofobia, niente tunnel…
Decido di cercare il negozio della Xiaomi, la Smart band che ho non funziona più. È un brand cinese che fa buone cose, a buoni prezzi e di cui mi fido. E’ all IFC Mall, una decina di fermate di metro, di cui comincio ad avere letteralmente la nausea.
Stazioni multilivello, città sotterranee , percorsi labirintici, tornelli, indicazioni da interpretare, folle in movimento, ma come si fa a vivere tutta una vita così, come topi dentro cunicoli scintillanti…
Credo di avere un buon senso dell orientamento, ma sottoterra , non serve. Qui le metro sono profonde 3 o 4 o 5 piani perché devono passare sotto canali e fiumi.
Comunque felice e soddisfatto di aver trovato l unico negozio che mi interessava nell immensa Seoul, mi compero una pistola massaggiante super potente, perché invidiavo quella di mio figlio maratoneta, un carica telefonino rapido, e l orologio nuovo. Costa come in Italia, forse un 10% in meno, ma è giusto per soddisfazione e ricordo, e per consumare un po’ di won che forse ne ho troppi.
Le altre , dopo aver visitato i Giardini Segreti del palazzo reale (me li son persi ma sono bellissimi) sono in un night-market , ad assaggiare cibo da strada, baracchette che offrono delizie di ogni tipo. Io invece trovo un postaccio , unico aperto vicino l ostello, con menù solo in coreano.
Ordino a casaccio quella che sembra una zuppa senza sapere di cosa. Si rivelerà di sfilacci di carne, vegetali, noodle ed altro, con il kimchi, sempre presente nella tavola coreana (verdure fermentate acide). I coreani, come del resto anche i giapponesi, a tavola diventano chiassosi e ridanciani. Credo sia l unico loro svago…
Nell etichetta della birra Terra c’è la figura dei Squid Games, sono forti questi coreani …


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