La “Bettola” di Kyoto…

   

Se non fosse per la marea di gente e turisti, e per il caldo, Kyoto potrebbe dare molte soddisfazioni al  suo visitatore. Una grande metropoli circondata da verdi colline sui fianchi delle quali sorgono molti templi e giardini bellissimi , strade di negozi interessanti ed eleganti, gallerie d arte e musei, parchi, lungofiume, mercati di raffinata gastronomia, pasticcerie con raffinate delizie, qualche stradina  ancora con le vecchie case di legno, quasi da girarla in bicicletta, e molti lo fanno, malgrado le distanze enormi. Qui il traffico c’è (si circola a sinistra in Giappone) ma è ordinato, tutti ligi al codice della strada, nessun pedone osa passare con il rosso, anche se non c’è anima viva, automobilisti disciplinatissimi…

Iniziamo la mattina con un oretta di bus per andare a vedere il Kinjakuji a nord ovest, conosciuto come la Pagoda d’ Oro, deliziosamente adagiata in un giardino curatissimo, che circonda un laghetto ancora più curato. Me la ricordavo bellissima, idilliaca , e lo è tuttora…

Poi ci spostiamo a piedi (!) per 1 km (a fine giornate ne facciamo spesso 15 e più…) al  Ryoanji , un tempio zen noto per il suo giardino roccioso con la ghiaietta meticolosamente rastrellata dai monaci . Ha 15 pietre, tra grandi e piccole e sono sistemate in maniera tale che da nessun punto si riesce a vederle tutte contemporaneamente, al max 14 , ne manca sempre una. Molto rilassante la sua visione dal tavolato in legno della storica dimora con paraventi affrescati e pavimenti di stuoie, se non fosse per il continuo vociare dei turisti che rovina la magia del posto.

Altri autobus urbani, tutti perfettamente condizionati e con autisti in divisa, cappello, mascherina e guanti bianchi, tutti educatissimi che salutano e ringraziano attraverso il microfono , la gente che sale e scende. A fine turno saluteranno probabilmente la moglie ed i figli a casa con la stessa cantilena…

Raggiungiamo dopo altra ora il Ginkakuji-mae, la Pagoda di Argento, non così fotogenica come l altra , ma con un giardino stile bonsai tra i più famosi e belli del Giappone.  Un capolavoro di giardinaggio e di cura estrema, non c’è una foglia sul muschio verde che ricopre il terreno, scopano tutto il boschetto ogni giorno, ed ogni singolo arbusto o albero è amorevolmente curato e potato con maestria. Uno spettacolo.

Rimango affascinato dai particolari curatissimi, i cancelletti in bamboo, le fontanelle, le recinzioni , semplici e di geniale realizzazione

Scendiamo (sono sempre in salita questi benedetti templi…) a visita terminata lungo il famoso Sentiero del Filosofo , un viottolo lungo un canale su cui reclinano alberi di ciliege che in fioritura di primavera devono esser  uno spettacolo .

Ma adesso il sentiero non è granché, benché curato e Comunque piacevolmente in ombra, ed alle mie signore non dice molto. Per cui abbandoniamo il sentiero e saltiamo la visita dell ultimo tempio previsto per la giornata , e con un altro bus torniamo a Gion, dividendosi per shopping e/o giretti per le storiche stradine a caccia di geishe , che ovviamente non si fanno vedere, se non su un manifesto su di un muro… 

Mi regalo tre hanko , che sono i sigilli o timbri che ancora oggi i giapponesi usano sui documenti ufficiali al posto della firma. Trovo in un negozietto specializzato, uno con un geko ( mio animale preferito) , uno con la scritta “ fatto da me” , ed uno con il simbolo dello Zen. Da usarsi per firmare i miei acquarelli assieme ai sigilli cinesi comperati in altri viaggi.🤪

Kyoto avrà 10.000 ristoranti, alcuni lussuosi e raffinatissimi di alto design minimalista moderni ed eleganti, e quelli più semplici per turisti o per locali, la scelta  ad ora di cena è sempre difficile . O ci si affida al proprio istinto ed all’esperienza od al budget e alla voglia di una particolare  pietanza, oppure alle guide.

Mi son fidato del consiglio di Marcotogni.it e sono andato al Nagahama Ramen Miyoshi:

Anni fa lo ho soprannominato “la bettola” ed ora tutti gli italiani in viaggio qua lo conoscono con questo nome. Il locale è sudicio, con una forte puzza di maiale bollito, se ci passate davanti e non ve l’ho consigliato io,  vi giuro che non vi verrebbe mai e poi mai voglia di entrare. Però è assolutamente imperdibile per fare una vera ramen-experience. Ramen in stile tonkotsu, per un pasto veloce che ricorderete per sempre e racconterete a tutti. Costo: meno di 1000yen”

Ed è tutto vero, non ci sarei mai entrato se non fosse stato per lui , ed ho mangiato il più gustoso ramen ( zuppa con carne, spaghettini, verdure, germogli di bamboo ed altro…) dei miei viaggi, seduto al bancone di un lercio e caotico tugurio, con una birra fresca, unico turista tra giapponesi  anche loro soddisfatti . W la Bettola!

La proprietaria/cuoca  simpaticissima , ha voluto esser fotografata con me, mi sono fatto un amica a Kyoto, per 1500 yen (9 euro…) birra compresa! 

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: