Candi Borobudur

   

Da Jogjakarta, per andare a vedere il più famoso sito indonesiano, Patrimonio Unesco, si può fare in due modi: prendere un taxi a/r, che costa circa 40 euro, oppure usare i mezzi pubblici, che costano 2 euro…

Beh, oramai mi conoscete, è facile immaginare come io ci sia arrivato, mescolandomi con i simpatici indonesiani…

Per cui dopo attenta analisi e ricerche, alle 7, dopo caffè e biscotto, parto dall hotel, e percorro tutta Malioboro street che è incredibilmente vivace già al mattino, Prob perché è domenica.

Famiglie eleganti con bambini, cadetti militari in alta uniforme, gruppi che si esercitano in balli sincroni, insomma fare i due km non pesano, anzi, scatto molte foto.

In fondo ci sono i giardini ed il palazzo reale, il Kraton, che non ho tanta voglia di visitare.

Trovo la partenza del bus ed aspetto, ci vuole circa un ora di strada, ma dipende dal traffico.

Il Borobudur, assieme a Bagan in Birmania e Angkor Wat in Cambogia sono I templi buddhisti più famosi e più belli al mondo, semplicemente imperdibili.

Arrivato li, mi accorgo subito quanto cambia il mondo nel tempo: 25 anni fa ricordo una spianata di terra come parcheggio, una marea di venditori ambulanti e sopra una collinetta, il tempio a cui ci si poteva arrivare in ogni direzione.

Ci si poteva girare attorno ovviamente ma poi anche salirci sopra, a vedere il panorama, percorrere tutte le terrazze con i bellissimi bassorilievi raffiguranti la vita del Buddha, ma in generale tutte le attività dell epoca,(migliaia di metri di lunghezza), fino allo stupa più alto, passando tra circa 500 statue di Buddha, molte purtroppo oggi senza testa, oggetto di furti.

Ogni aspetto del Borobudur ricalca gli insegnamenti buddhisti: la struttura piramidale a gradoni ricorda il sacro fiore di loto, e ogni livello guida la salita del pellegrino nel percorso di “illuminazione” spirituale rivolto al raggiungimento del nirvana, rappresentato dal grande stupa posto alla sommità.

Il fine ultimo è di ricreare un maestoso mandala di pietra, che è quello che appare il tempio, se visto dal cielo.

il Mandala tantrico nel Buddismo, rappresenta la ruota della Vita, il Cosmo, il cervello dell Uomo, L Universo.

Il tempio di pianta quadrata, misura circa 120 mt per lato e si compone di nove piattaforme, sei di pianta quadrata e tre circolari, divise nei tre “regni” cioè le fasi verso L illuminazione: il mondo dei desideri, quello delle forme, quello senza forma…il Nirvana!

Fu costruito attorno al 800d.c. in circa 75 anni di lavori., poi abbandonato causa terremoti ed altro verso il 1100. Fu seppellito dalla cenere vulcanica e poi dalla giungla e quasi completamente dimenticato.

Fu Sir Raffles,agli inizi del 1800, governatore inglese di Giava appassionato archeologo, e fondatore di Singapore a recuperarli, disboscando e scavando nella giungla con 200 uomini…

(Conosco Sir Raffles, per la sua ex residenza, oggi Il Raffles Hotel a Singapore, uno dei più lussuosi e prestigiosi hotel al mondo, ed io ho avuto il privilegio di passarci qualche notte…, ma questa è un altra storia, chissà mai se un giorno la racconterò 😝)

Arrivato a Borobudur, capisco che il luogo non è più lo stesso, migliorato certo, ma una esperienza diversa.

E diventato un complesso turistico immacolato, efficiente, organizzato.

Pago i 25 euro di ingresso con biglietteria elettronica ed entro nel complesso che è diventato un enorme giardino, curatissimo e spettacolare. Parcheggi, servizi, prati, bar, ristoranti, Alberi di tutte le specie a circondare come una giungla, ma ordinata e pulita, la collinetta del tempio.

Ma come mi avvicino, subito “sento “ distintamente, come lo sentii quella volta, di esser in un luogo potente, magico, speciale.

Gli antichi costruivano in punti speciali, probabilmente frutto di ricerche accurate, e questa collinetta naturale situata tra due vulcani, ed alla confluenza di due fiumi, lo è di sicuro.

Sento quello che i romani chiamavano Genius Loci, lo spirito del posto, L energia od il magnetismo naturale del luogo…

A Bagan provai anche una sensazione simile, come pure al Tempio del Cielo a Pechino.

Così, in silenzio e per conto mio sono salito e mi sono incamminato a farne il periplo.

Oggi purtroppo non si può più salire sopra il tempio, solo semplicemente farci il giro attorno alla base, ed è tutta un altra cosa…

Ho iniziato a fare la Pradaksina, il rito Buddista ma anche Induista, di girare attorno ai luoghi sacri, sempre in senso orario, perché la parte sacra deve rimanere dalla tua parte destra…

E qui ho cominciato a capire che, essendo forse L unico turista occidentale in giro, e prob perché calvo e con oramai una folta barba bianca,o non so per quale altro motivo, che L attrazione principale ero io e non solo il tempio…

Tutte le varie scolaresche in gita, rigorosamente in uniforme, le famiglie, le coppiette, insomma tutti vogliono una fotografia con me e con il tempio…

Ne avrò subite una cinquantina, tutti gentilissimi e timidi a chiedere di fare una foto di gruppo, ragazzi, donne, uomini capifamiglia, insegnanti, insomma tutti a fotografarmi, e poi a ringraziarmi.

Mah! Comunque divertente…

Finito il giro scendo dalla collinetta, visito il piccolo museo che, sorpresa, non parla del Tempio ma di come gli indonesiani costruiscono le loro barche in legno, con pannelli, foto modèllini ecc.

Un altro segnale divino dell importanza della Architettura Navale e delle Pinisi?

Per uscire si deve percorrere un lunghissimo labirinto obbligato di venditori di magliette oggettini ecc, un mercato infinito. Meno male che non ho posto in bagaglio…

Nella piattaforma più alta del Borobudur, oggi irraggiungibile, le ultime statue di Buddha sono racchiuse in campane a forma di cesta o di stupa, di pietra.

Molto belle, sono le immagini più famose del Borobudur.

Una leggenda narra che se si infila la mano e si riesce a toccare il Buddha dentro, un desiderio espresso verrà realizzato.

Venticinque anni fa ovviamente lo feci, ed avendo braccia lunghe da occidentale, sfiorare il viso del Buddha non fu impossibile.

Francamente non ricordo che desiderio espressi allora. Probabilmente, conoscendomi, quello di fare altri viaggi, o che la mia famiglia stesse bene, o di poter ritornare qui…

Beh, oggi sono sicuro che il desiderio di allora, in qualche modo, si è avverato…

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: