
Cullato dai dolci movimenti di questo vecchio traghetto (non deve avere molta altezza metacentrica…🤣) tenuto assieme probabilmente solo dalla pittura, la mente divaga su varie cose, soprattutto agli ultimi intensi giorni trascorsi.
È stato proprio come un “Giro di giostra” , come Tiziano Terzani intitolò un suo viaggio ed un suo libro….Saltare da una moto ad un traghetto, ad un trike, su una Jeepney, su tre bus, su un rickshaw, su uno scooter, su una barca, su un taxi , da una stanza all altra , da un ristorantino all’altro, in posti distanti tutti uguali e tutti diversi.
E’ proprio per me come andare sulle giostre, un desiderio infantile di curiosità, varietà e movimento, di immaginazione e di realtà . Viaggiare è soprattutto immaginare, e poi verificare la diversità della realtà. Così facendo si affina la propria capacità di immaginazione e quindi si incrementa la propria capacità creativa, la propria conoscenza, la propria esperienza . Si provano emozioni, ci si riempie di ricordi, di immagini, si vive più intensamente. Credo che il Viaggiare e l’Arte siano attività complementari, entrambe di scoperta e di sperimentazione.
Spesso non si resta delusi, ma piuttosto stupiti, sorpresi, affascinati! Si viaggia già prima di partire, si continua a viaggiare una volta tornati.
Molti viaggiano guardando documentari o leggendo libri o sul web. Ma non si sentono gli odori, i suoni, i profumi, L aria calda sul viso, il salso delle onde, il rombo regolare dell elica di un traghetto, una band che suona , lo smog del traffico, il rumore di una cascata, il silenzio chiassoso di una jungla , la pioggia calda sulla pelle e sulla maglia, il gusto intenso, unico, particolare di un piatto esotico, il sapore di una banana colta da una palma, il profumo del mare, la sabbia sulla pelle.
Non si parla, non si interagisce, si è passivi di fronte alle meraviglie del mondo , certo le si possono ammirare perfettamente senza soffrire, senza stanchezza e jet lag, senza sudore, senza alzarsi dal divano, senza spesa, nella luce e stagione ottimale e senza ressa. Ma non è la stessa cosa. Bisogna esserci, bisogna viverle le cose .
Da ingegnere devo risolvere un problema di fisica di viaggio , che ultimamente mi arrovella… Perché in viaggio la valigia diventa più pesante?
E no, non perché si compra roba e la si riempie di più, risposta troppo facile ed ovvia. Non ho comperato uno spillo , però adesso faccio fatica a trascinarla di qua e di la…
Il peso degli indumenti aumenta con L umidità? Se sono sporchi e sudati pesano di più che puliti? Si trasferiscono cose diverse da zainetto a valigia e viceversa? L accelerazione di gravità e diversa qui nei pressi dell equatore? 🤪Mah !!!
L unica risposta sensata che mi do e che non è il peso che è cambiato, ma sono io che sono cambiato. Più stanco? Più debole? Meno entusiasta?
Per cui, una volta di più mi devo riproporre di ridurre ancora la roba da portare. Viaggiare leggeri e sereni , sia metaforicamente sia fisicamente, viaggiare nella propria vita con un solo piccolo leggero bagaglio a mano…(è anche il titolo di un bellissimo e profondo libricino di Gabriele Romagnoli “Solo bagaglio a mano “ Feltrinelli Editore, che vi consiglio di leggere)
Ho portato 2 cinture, la seconda mai usata. Perché L ho portata? Mi ingombra! La butto?Ma L ho comperata in Guatemala, ci sono affezionato…
Ecco, ci si affeziona alle cose, al mio vecchio zainetto, oramai forse poco funzionale oggigiorno, ma è parte di me oramai…
Devo esser più Zen, vero Anna?
Bene, vedo la costa di Siquijor avvicinarsi, la forza magnetica della magia nera attrae la prua arrugginita di questo vecchio traghetto che avrà fatto questa navigazione milioni di volte, ed è sempre tornato…


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