Ci sono momenti nel corso di un viaggio lungo ed intenso che ti prende lo sconforto, e che ti domandi quello che il grande viaggiatore Chatwin ha usato come titolo per uno dei suoi più famosi libri: “Che ci faccio qui…?”
Sarà perché si sta avvicinando un forte temporale, dopo una giornata non certo splendida, sarà perché mi si stanno scaricando i telefoni ed il generatore non parte prima delle 19, sarà perché mi è venuto un po di disturbo intestinale, sarà che in questa homestay sono da solo, non c’è nessuno, sarà perché sono preoccupato perché non so se domani mattina mi passeranno a prendere. Non so se i soldi cambiati mi basteranno, ed è un grossissimo problema perché le carte di credito qui non esistono, valuta non ne prendono, solo rupie indonesiane cash e del cambio valute non conoscono il concetto. Non ne ho trovati neppure a Sorong, in banca cambiavano solo se cliente o titolare di un conto corrente ….
Del bagaglio non mi manca tanto la roba di vestire, qui basta solo un costume ed una maglietta, ed io ne ho ben 5, più una camicia, due paia di pantaloni uno lungo (inutile) ed uno corto, un costume e tre mutande, un senza maniche (inutile) 4 paia di calze (quasi inutili), ho un sapone, e un rasoio e uno spazzolino. Mi mancano le cose tecniche, il mio coltellino svizzero con 30 funzioni, la borsa stagna per gli occhiali e per evitare di far annegare telefoni e l pad sulle barche e nella pioggia (sarebbe una catastrofe) mi manca un taglia unghie, un accendino e mille altre piccole cose che ho sempre avuto con me nei miei viaggi. Per fortuna nello zaino tenevo la torcia frontale, qui fondamentale…
Sono un fanatico dell EDC, che ovviamente pochi sanno che cosa è (every day carrier) piccoli kit di sopravvivenza urbana, da avere sempre con se. Sul web ne trovate tantissimi, anche già confezionati.

Per cui, si, in certi momenti uno si domanda perché cazzo e venuto fino qui?
Ecco, le risposte che uno si da da solo sono fondamentali per conoscere meglio se stesso, le proprie motivazioni, il proprio io.
Il viaggio, soprattutto se in solitario, ti svela molto di te
In viaggio, se intenso, difficile, esplori te stesso in zone profonde e sconosciute. Gli inconvenienti fanno affiorare aspetti nascosti che spesso rimuovevi.
Si viaggia non solo per vedere cose nuove, ma per avere altri occhi, magari capaci di guardare all interno di te.
Scoprire i propri limiti, la cornice della tua personalità e del tuo carattere.
Una parte della mia vita, quella professionale, oramai finita,mi ha mostrato le mie capacità, le mie ambizioni, i miei limiti ed i miei interessi.
qui adesso si tratta di trovare, o ritrovare ora se stessi…
Ok, L ho capito, questo blog e uno sfogo, a voce alta, mi riempie la solitudine, il Tempo, che in viaggio è una variabile molto diversa.
Ho sempre scritto diari di viaggio, mai letti da nessuno, nemmeno da me…
Questo è un diario diverso. Mai sperimentato prima.
Ma oltre la pioggia ora è arrivata la cena e con il buio, la corrente, e con la corrente internet e con internet non sarò più solo, è un miracolo tecnologico che qui ci sia un po’ di rete cellulare. Per cui pubblico!
Mica siete obbligati a leggere…
Sempre che non mi si consumi il credito della SIM come ieri, che qui una ricarica e complessa da fare…🤪

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