Qualche volta nella vita accadono coincidenze, anche strane, magari banali, che ti fanno riflettere, accadimenti che hanno strane connessioni, come fili intrecciati di una ragnatela tridimensionale che si incontrano…
La probabilità che accadano, se calcolate, sembrano decisamente basse ed improbabili.
Ho messo a punto il piano B, domani parto per Yogyakarta, in treno (..7 ore,ma basta aerei…). O meglio ci ritorno perché la visitai 25 anni fa.
Sarò più preciso domani, che avrò tempo di scrivere…
Quindi stamane, oltre a studiare orari treni, spostamenti, escursioni, hotels ed aerei, ho deciso di dedicare questa giornata a Jakarta, all Arte…
Beh anche per stemperare un po’ lo stress che accumulo con i contatti con la Saudia…
Questa enorme metropoli alla fine offre poco. Non c’è quasi niente da vedere.
Ma Ho scoperto che ha un museo d Arte moderna, il MuseuMacan (Museo of Modern and Contemporary Art in Nusantara), spesso chiuso.
A me L Arte moderna è sempre piaciuta per cui decido di andarci, devo comunque passare la giornata.
Sulla mappa sembra vicino ma vi assicuro che, come per tutto qui, arrivarci (…solo in taxi…) è di per se un avventura lunga e complessa. Strade caotiche, traffico deviazioni e motorette a milioni che intrecciano le auto.
Comunque ci arrivo, anche se entro dalla parte posteriore e ci metto un po’ a capire dove sta la biglietteria.
Ma il posto è un oasi di pace, tranquillità, pulizia, ordine, design, soprattutto se paragonato con il caos esterno, e non c’è quasi nessuno…
Non c’è una collezione d arte permanente, almeno io non L ho trovata, fanno solo exhibitions estemporanee.



“Chiharu Shiota – The Soul Trembles”
E’ una Artista giapponese cinquantenne, residente a Berlino, nota per le sue performance e installazioni che trasmettono espressioni invisibili: ricordi, preoccupazioni, sogni, silenzio e altro. A volte emergendo dall’esperienza personale, il suo lavoro ha affascinato il pubblico di tutto il mondo e attraverso i viaggi della vita, ha messo in discussione concetti universali come identità, confini ed esistenza. La sua opera più famosa, in particolare, è una serie di installazioni su larga scala di fili rossi e neri tesi in tutta la stanza.
Entro, e la prima opera che incontro si intitola “uncertain journey”, titolo che calza perfettamente con il mio viaggio…
Si tratta di una installazione decisamente affascinante, con delle barche stilizzate (…le Pinisi in costruzione che sono andato a vedere?) da cui come delle fiamme, si dipartono ragnatele di fili intrecciati a formare delle nuvole, o del fumo…
Davvero molto attraente, bello ed originale.
Prosegue, tra altre cose, con L esposizione artistica di oggettini a lei cari, ricordi di infanzia, legati da un laccio rosso che li unisce, tra cui un Geko (mio animale preferito…)
Poi in un altra enorme sala sono colpito da centinaia di vecchie valige fluttuanti nell aria, alcune che magicamente oscillano…(un richiamo al mio bagaglio perduto?) sistemate come un onda …
Od una serie di barche fluttuanti sulle onde sotto la pioggia (…i miei spostamenti nelle Raja Ampat)



Ci sono suoi quadri, fotografie, altre installazioni decisamente inusuali, quale il pianoforte bruciato con il fumo che esce, o filmati in cui lei si copre di fango.






Ma mi fa riflettere L ultimo suo quadro esposto.
Che in realtà è il primo che ha fatto, da bambina.
All ingresso della mostra, ai visitatori viene chiesto di fare un qualsiasi schizzo artistico su un foglietto, che poi viene appeso come un cilindro assieme agli altri, ed io, francamente non so perché, ho ritagliato una farfalla arancione…
…Che me la ritrovo proprio disegnata sul suo primo quadro di bambina, alla fine dell esposizione…

Coincidenze? Legami onirici? Caso?
Io questa artista non la conoscevo proprio, ma ora mi sento profondamente legato alle sue manifestazione artistiche…
Chiharu Mi ha decisamente emozionato.

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